mercoledì 7 settembre 2011

La spesa del pettirosso


Per molte persone fare la spesa implica semplicemente il doversi ricordare cosa manca in cucina (che non è poco in effetti). Per me no, sono troppo abituata a complicarmi la vita per limitarmi a questo. Le variabili coinvolte nella mia scelta sono in particolare: prezzo più basso possibile (ovviamente), livello di calorie più basso possibile (valore in genere inversamente proporzionale al precedente :/), maggior soddisfazione per il palato (valore SEMPRE inversamente proporzionale al precedente) e minor impatto ambientale (ingredienti naturali, detersivi biodegradabili, materiali riciclabili, uova di galline allevate a terra, tonno amico dei delfini, ecc.)
Questo spiega come mai mi aggiro per le corsie dei supermercati come un’anima in pena, scrutando le etichette con un’attenzione tale da essere scambiata per un’addetta del supermercato e quindi approcciata dagli altri clienti che vogliono sapere dove si trova questo o quello ^^’ ehm
Non ne vado orgogliosa, è un lato di me un po’ “pesante”. Per una volta mi piacerebbe essere una di quelle che fanno la spesa al cellulare, mettendo nel carrello quel che capita, o avere la disinvoltura di chi butta nel pattume comune carta e plastica senza neanche pensarci. Oggi il sacchetto coop di carta riciclata (quello con la pappardella “questo bel sacchettone parla di te e dimostra quanto ami la natura”) mi si è anche rotto pochi metri dopo le casse, facendo miseramente rotolare nel corridoio del supermercato i limoni biologici, la frutta italianissima, e i biscotti di un forno locale (sì, perché le piccole aziende che lavorano bene vanno premiate no? E hanno più bisogno di sostegno del mulino bianco). Per fortuna una cassiera compassionevole mi ha salvata offrendomi un bel sacchetto di plastica blu, super inquinante ma super resistente. Tiè Robin, in barba alle tue manie!

6 commenti:

  1. Io ho trovato l'equilibrio... Diciamo che ci sto attenta (ai prodotti più biologici possibile, ai sacchetti di plastica...) però ormai ho scovato tutti i prodotti che mi servono in un determinato negozio e compro sempre quelli.. Così faccio subito subito

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  2. Un fattore positivo ora è che si tendono ad usare borsine in stoffa, visto che quelle da "compost" sono impossibili da usare, a meno di non percorrere i metri che ci separano dalla macchina come Bolt...io cerco di prendere i prodotti locali o del negozio, ma un'occhio dal prezzo non lo tolgo mai :/

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  3. io sono a periodi... quelli in cui leggo ogni etichetta e sto due ore al supermercato e quelli in cui ho una fretta indiavolata e butto dentro quello che capita prima! :)

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  4. Le borsine di stoffa non riesco mai ad usarle perchè, una volta messa a posto la spesa, mi scordo di riportarle in macchina, quindi al supermercato mi trovo sempre senza ^^'

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  5. Mi ero persa questo post!!! Eh eh, quelle borse in mais tanto ecologiche, non tengono nulla!!! Io ho risolto grazie a sportone riutilizzabili (se mi ricordo di portarle) ma anche grazie a una shopper resistentissima che si ripiega e diventa grande come un portafoglio, così la metto in borsa sempre con me e la uso per la spesa con gli oggetti più pesanti, è una manna! :-)

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    1. Hai detto bene: il più è ricordarsele le sporte riutilizzabili! ;)

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