martedì 26 febbraio 2013

La trasferta russa - 1° giorno

Dov'eravamo rimasti? Ah sì, alle spring onion ;) C'è bisogno di dire che di cipollotti neanche l'ombra? Che al loro posto il cuoco russo mi ha proposto delle belle cipolle bianche grosse come un pugno? No, vero?
Ma cominciamo dall'inizio.

sabato 16 febbraio 2013

In partenza!




A quattro giorni dalla partenza, lavandomi i denti, trovo una specie di pezzo di stagnola sullo spazzolino. Sarà mica un'otturazione che sta cedendo? Mamma Pettirosso mi illustra con dovizia di particolari le peripezie di quella volta che l'aereo le ha smosso una carie nascosta e ha dovuto trovare un dentista che parlasse italiano alle Canarie. Alla decima parola ho già la cornetta in mano.

A tre giorni dalla partenza vado di corsa dal dentista. La brutta notizia è che sì, una vecchia otturazione si sta sbriciolando. La buona notizia è che per un paio di settimane terrà ancora e il volo non dovrebbe crearmi problemi. Speriamo!!

A due giorni dalla partenza sulla Russia si scatena una pioggia di meteoriti O_o

Un giorno prima della partenza spulcio tutti i negozi low cost della via Emilia, cercando un paio di decolletè che stiano bene con l'abito da sera. Eh sì, avete vinto voi! Dopo tutti i commenti che consigliavano scarpe più eleganti sono capitolata ;) Anche perchè ho speso solo 15 €, un investimento che tutto sommato mi potevo concedere ;)


Per lo meno Mr Owl è tornato da Stoccolma in tempo per trascorrere ben un giorno e mezzo insieme nel nido ;) Non solo: mi ha portato i miei biscotti svedesi preferiti!! Quelli che ho scoperto visitando la cittadina dello stabilimento dolciario e, fiutando un delizioso profumino di biscotto in ogni via, ho chiesto il motivo a un passante che mi ha fatto scoprire i Kex!


Adesso mi manca solo la valigia, ovvero l'impresa di stipare vestiti da spedizione artica, abiti da fiera, punte di formaggio (incrociate le dita per noi che non ce le sequestrino alla dogana russa ^^'), una decina di depliant e segnaposti in un'unica valigia.



до свида́ния!


P.S. Per le milanesi che il prossimo weekend non avessero di meglio da fare che venire a Rho, so bene che la fiera è un pacco colossale (io stessa non ci andrei se non fosse per lavoro!) ma almeno l'ingresso per le donne è gratuito :)

lunedì 11 febbraio 2013

Cena di gala in ambasciata... Help!

Eh sì, perchè dopo esserci svagate in cucina è arrivata l'ora di parlare di cose serie: vi avevo accennato dell'evento di febbraio quello che "mi elettrizza tanto da far passare in secondo piano le quattro ore d'aereo che serviranno per arrivare" (beh, adesso che la data si avvicina la paura fa capolino, ma fingiamo di ignorarla!) Ebbene sì, l'evento è proprio quello del titolo: una cena di gala all'ambasciata italiana di Mosca :)
Il capo, gli sponsor e un nostro contatto russo hanno racimolato un folto drappello di oligarchi moscoviti *
invitandoli a una cena italiana cucinata da uno chef stellato che ci porteremo dall'Emilia.

* pare che all'ombra del Cremlino se la spassino più miliardari che matriosche, no così, tanto per informarvi nel caso stiate facendo una selezione di possibili pretendenti ;)

sabato 2 febbraio 2013

Come rovinare una buona ricetta trovata in un food blog: i pancaccoli

(Elvira, lo so che eri sicura di trovare la narrazione dei bocconcini di merluzzo ai corn flakes, ma ti ho fregato. Pensavi mica che la tua ricetta fosse l'unica che ho rovinato ultimamente, eh?? Tsè sono una professionista io!)

In questi giorni ho voglia di cucinare. Scarico ricette su ricette da internet e quando torno a casa non vedo l'ora di sperimentarle. Ovviamente per il 95% si tratta di dolci (il resto zuppe). Sarà che da lunedì avevo in programma di ricominciare la dieta, miseramente accantonata nell'ingozzamento selvaggio che ha imperato nel nido tra Natale e compleanno, e si sa che l'inizio della dieta è il miglior stimolo per la fame. Sarà che ieri sera ero ospite di Anna e volevo contribuire con un dolce, magari uno buono e sano che anche LeoLeo potesse mangiare a colazione. Mi beavo all'idea della madrina che va a trovare il bimbo col cestino pieno di panini fumanti fatti con le sue mani, un po' alla Cappuccetto Rosso, del tutto ignara di fondamentali dettagli pratici quali: i bambini di 16 mesi possono mangiare cioccolato? Fanno già colazione con latte e dolce? Ma anche... hanno già i denti? Nella mia ignoranza totale in fatto di puericultura una sola certezza illuminava la via: avrei portato la versione casalinga dei pangoccioli, una ricetta di Elisabetta tanto genuina da disgustare quasi: niente burro, niente uova, farina integrale, una roba da Mulino Bianco insomma. E che c'entro io con 'sta ricetta in effetti? Ecco, me lo sarei dovuta chiedere.

Infatti le magagne iniziano subito. Come al solito si apre il teatrino ben noto, un gioco delle parti casalingo dove ogni ingrediente viene sostituito con disinvoltura, che sono le dieci di sera e mica posso comprare un'alternativa. E poi diciamocelo, alle food blogger piace essere complicate, si pavoneggiano a usare termini astrusi (come EVO... L'ho dovuto googlare, mannaggia a loro!) e ingredienti sofisticati quando quello che tutti hanno in casa va bene uguale ;) Eh, come no.
Il latte di mandorla non ce l'ho, ma quello normale andrà bene uguale, no? In frigo c'è solo quello Accadì, che Mr Owl non digerisce il lattosio, ma fa niente.
La farina integrale non è pervenuta, nemmeno quella di camut o le altre strane che elenca Elisabetta. Ma c'ho un rimasuglio di manitoba, quella giusta giusta per le brioches, sono sicura che unita alla normale 00 sarà una meraviglia. Per finire lo zucchero: la nostra dispensa non sa cosa sia quello grezzo di canna, propone solo l'Eridania nostrano, quindi ci do dentro di quello, che almeno è a km zero... quasi.


La ricetta indicava di far fare una prima lievitatura di almeno due ore, ma era sera e il letto lanciava il suo potente richiamo. E poi io volevo fare un dolce col botto, allora via che lo lascio riposare per tutta la notte per farlo raddoppiare, che dico, triplicare! Al mattino entro in cucina guardinga come un marine, pronta ad affrontare un brontosauro di pasta di dimensioni colossali. Apro il forno con frustino e sgabello, pronta per domare qualsiasi mostro.... e niente.

 
Ore sette calma piatta. La palla non è cresciuta nemmeno di un millimetro. Non ci posso credere. La mostro a Mr Owl per conferma e lui sentenzia, senza possibilità d'appello "E' esattamente come ieri sera".
E affonda il coltello nella piaga
"Può essere stato il lievito un po' scaduto?"
"Eccerto! - sghignazza lui soddisfatto - Il lievito è vivo: scaduto non funziona!"
Con che coraggio! Proprio lui, il mio compagno di esperimenti genetici, il capo scienziato della coltura batterica che alleviamo amorevolmente in frigo! Quello che si mangia con orgoglio il gorgonzola rosa e l'insalata incartapecorita, quello che snobba la data di scadenza perchè si fida più del suo occhio e del suo olfatto!
Gli vorrei rispondere che, se il lievito fosse vivo, avrei messo la mummia di Tutankhamon nell'impasto, perchè era lievito in polvere "a lunga conservazione", prodotto nel lontano 2011! Ma il misero risultato ottenuto non mi permette di alzare la cresta.

Ma Robin non si arrende. Ri-impasto come da ricetta e... shhhhh, non lo dite a nessuno, ma insieme alle gocce di cioccolato aggiungo un altro po' di lievito mummificato, si sa mai che stavolta funzioni meglio!
Poi tiro fuori dalla memoria a lungo termine un consiglio di Poiana 1 che aveva fatto un corso di cucina ai tempi del liceo: accendo il forno a 50°, raggiunta la temperatura lo spengo, infilo la teglia coi panini e chiudo tutto per benino. Mi avvio quindi al lavoro decisa a lasciarli nella "camera di lievitazione" tutto il giorno, 'sti pancaccoli (come ho già iniziato a chiamarli). Sono sicura che funzionerà: la mia unica preoccupazione è che non fosse meglio chiuderli in forno togliendo lo strofinaccio che li copriva (non è che mi prende fuoco il nido?)
E fu così che all'uscita del lavoro.... TAAAAA DAAAAAA!


Neanche un minuscolo foruncolo si è formato. U-G-U-A-L-I!
Ma questa è magia signori e signore, alta alchimia: trovatemi un'altra blogger che sappia inibire la lievitazione come me e me ne vado, ma dovete trovarla però! ;)


Che dire, i pancaccoli non sono esattamente buoni... No, ecco, "buoni" non direi proprio.
Però sono utili a modo loro. Ad esempio sono decorativi

 
Oppure sono perfetti da tirare nel coppino a Stakanov quando è girata e nessuno vi vede  ehm, dicevo,  quando al vostro bambino dondola un dentino ma non ha il coraggio di sottoporsi alla vecchia tortura del filo legato alla porta (come dargli torto) ecco, in quel frangente potete mantenere la calma da brava mamma del Mulino Bianco e offrirgli un pancaccolo: voilà, al primo contatto il dentino se ne va' senza mao e senza bao. Più facile di così!Adesso che ci penso, sarebbero potuti essere utili comunque per lasciare un ricordo bucolico della madrina a LeoLeo... ;)
Ma no, è stato troppo anche per me: non ho avuto fegato cuore di portare ad Anna i pancaccoli. Ho preferito presentarmi ancora una volta a mani vuote ^^'

Confessione:
Io un pancaccolo però me lo sono mangiata lo stesso. E anche Mr Owl. Come vedete siamo di bocca buona: se qualche food blogger seria ci vuole invitare a cena sappiate che diamo grandi soddisfazioni ;)