martedì 24 gennaio 2012

Zurigo, al centro d'Europa

E così, eccomi di ritorno da Zurigo. O almeno dicono che sono tornata, mi fido degli altri e di quel senso di vaga nausea all'idea di ritornare in ufficio stamattina. Sì, dev'essere proprio che sono tornata a casa ;)

A questo weekend vorrei dedicare un bel post come si deve non appena avrò scaricato tutte le foto. Stavolta sono stata molto diligente e vi ho pensato parecchio: ogni volta che vedevo una vetrina particolare, zac! la fotografavo; in ogni punto interessante della città chiedevo a Owl di scandirmi bene il nome della via per scrivermelo su un foglietto di carta (per me il tedesco è e rimarrà sempre una lingua barbara, assolutamente impronunciabile)

Per ora comunque posso lasciarvi le prime impressioni. Ad esempio che Zurigo, pur non essendo monumentale o ricca di tesori architettonici, è una città davvero speciale per la sua atmosfera internazionale. Quando Mr Owl me lo raccontava non capivo bene, ma adesso posso dire che aveva ragione: nei bar e nei ristoranti siedi vicino a gente che parla tutte le lingue. Per strada incontri persone con lineamenti e colori diversissimi tra loro. Ci sono librerie per bambini con volumi (bellissimi) in tutte le lingue in cui anche i grandi si perderebbero volentieri. Nei supermercati trovi ingredienti per cucinare qualsiasi ricetta, dal sushi all'hummus, dal chorizo al salame cacciatorino (prodotto tra l'altro in un paesino vicino a quello dove sono cresciuta!!). Non che io sia un'appassionata di cucina etnica, anzi, ma l'idea di poter attingere da qualsiasi tradizione m'inebria. Ve l'avevo mai detto che ho studiato antropologia all'università? ;)
Il fatto di poter andare un paio di giorni all'estero ogni tanto (meglio spesso) per me è una medicina contro la noia della routine quotidiana che ti costringe a macinare giorno dopo giorno a testa china, senza avere il tempo di alzarla e guardarti intorno, e lo fa tanto bene che neanche te ne accorgi. Trascorrere del tempo con amici stranieri, con background diversi dal tuo, è una boccata d'aria fresca di cui ho assolutamente bisogno.

Il rovescio della medaglia è che, quando torni, il paese in cui ti è capitato di nascere ti sembra ancora più piccolo e più stretto di quanto ricordassi. Non ho mai amato questa città, non mi sento di appartenerle. Forse perchè sono cresciuta in una zona di campagna. Forse perchè la mia prima esperienza di "vita in città" è stata a Madrid, una capitale, una metropoli di fatto, un luogo dove non si stava proprio male male ;) Forse perchè ho quest'idea in testa per cui il massimo sia abitare in mezzo alla natura ma, se non è possibile, allora che sia almeno una vera città, grande e caotica forse, ma anche stimolante. Forse, semplicemente, perchè non sono mai contenta di quello che ho (vero!) e mi riesce molto meglio apprezzare le fortune degli altri.

In effetti da un pranzo con amiche straniere puoi anche scoprire che la tua città, raccontata dai loro occhi, ha pregi inaspettati quali:
- i migliori negozi di biancheria intima. Certo non può competere con le grandi marche di lingerie parigine, ma pare che la qualità delle canottiere che vendono sotto i portici del nostro mercato non abbia uguali in tutto il mondo (parola di una zurighese che per lavoro non si ferma mai più di una settimana nello stesso posto). Che dire, anche queste sono soddisfazioni.
- una bellissima libreria indipendente (nel senso che non fa parte ci catene tipo Feltrinelli, Mel, ecc.) che occupa con le sue infinite sale un palazzo storico del centro, in cui sono stati recuperati affreschi, camini e pavimenti originali. Il fatto che quella libreria abbia fatto chiudere tutte le altre più piccole e detenga di fatto il monopolio della cultura cittadina tutto sommato ti sembra meno grave.
- una pasta all'uovo fenomenale, servita da vere zdore in cuffietta, come nel pastificio vicino al nido.
- un negozio di scarpe elegante, dove puoi provare centinaia di modelli guardando i soffitti stuccati e camminando su soffici tappeti. Poi per portar fuori un paio di quelle scarpe devi lasciarci un rene, ma questa è un'altra storia.

8 commenti:

  1. Io personalmente non amerei vivere in città. Sono nata a Firenze, ci sono andata a scuola ma da pendolare e adoro questa che ritengo la mia città, ma viverci sarebbe un'altra storia. Il paese in cui vivo è piccolo, siamo tutti conoscenti, si organizzano feste e sagre e i bambini sono tutti amici...e in venti minuti siamo a Firenze. Ritengo che il luogo in cui uno vive, più della casa stessa, sia importante per star bene quotidianamente, per fare un viaggio e poter tornare sentendosi felici di essere a casa!

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  2. sn sicura che ti sei divertita,cambiare aria fa sempre bene:)

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  3. Ciao Robin! Non vedo l'ora di vedere le foto :-))
    Tu ipotizzi che la tua antipatia per la città dove vivi sia dovuta al fatto che dovrebbe almeno essere "una vera città, grande e caotica forse, ma anche stimolante"... concordo in pieno, come ormai sai, sul fatto che il massimo sarebbe abitare in mezzo alla natura... ma, secondo me, abitare in una vera città, grande e caotica, non sarebbe AFFATTO meglio. Sto frequentando Bologna per doveri di studio... ha alcune zone davvero incantevoli, ma per la maggior parte è caotica, molto molto sporca, grigia, incontri persone dallo sguardo torvo e/o incazzato, piena di negozi dove quasi c'è la stessa identica roba (per forza, tutto made in china, ci stiamo trasformando in chinatown senza cinesi)... ora non voglio generalizzare, ripeto che Bologna in quanto grande città ha sicuramente tantissimissime possibilità in più rispetto a una città più piccola, e ha le sue viuzze che sono dei capolavori... ma fatico a credere che un'amante della campagna potrebbe trovarsi bene in una grande città! Per lo meno, questa è la mia esperienza finora! Buona settimana dopo la splendida pausa zurighese!! P.s. raccontaci anche cos'hai mangiato!!

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  4. Ciao Robin,

    non sono mai stata a Zurigo...ma non disdegno l'idea di andarci.
    A dire la verità non disdegno mai nessun viaggetto, in particolare nelle capitali europee.
    Quindi attendo curiosa il tuo reportage!

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  5. Attendo curiosa il racconto con foto! :) è proprio vero, staccare la spina e scappare in una città diversa dalla nostra per qualche giorno serve proprio,ogni tanto...quanto si torna arricchiti, ogni volta! e non sono tanto i musei e i monumenti famosi che m'interessano,a me piace osservare la gente, cercare di carpire anche solo un millesimo di quello che vuol dire vivere lì...aah, mi fai venir voglia di partire! Sai che invece a me il tedesco piace tanto? Non lo parlo e non lo capisco, ma l'anno scorso sono stata in Germania sotto Natale, e ho trovato persone così disponibili e un'atmosfera così accogliente che questa lingua che mi è sempre sembrata dura e barbara, come dici te, l'ho trovata estremamente musicale, mi piace molto il loro modo di comporre le parole. Ed è vero quello che dici sulla propria città: la mia, la vecchia Pistoia (con amore Tristoia) sembra tanto insulsa, vuota, per niente interessante...eppure parlando con un'amica fiorentina ho scoperto che c'invidiano nientemeno che "la vita sociale e soprattutto notturna"...eeehhh?? a presto :)

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  6. ciao robin! anche io in attesa delle foto....a Zurigo non ci sono mai stata, ma di certo il tuo racconto mi ha incuriosito. Il fatto di tornare a casa e vedere un pò tutto più piccolo è normale, soprattutto perchè all'estero in generale le città sono tutte più multietniche e anche un pò magiche per questo. Però le nostre città italiane sono altrettanto magnifiche e ricche di piccole cose come tu hai descritto. Basta solo saperle apprezzare ;) un bacio

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  7. oooh Robin, anzitutto Buon Compleanno in ritardo!!
    Poi, wow, Zurigo mon amour, io lo dico sempre che il mio sogno e' vivere in Svizzera..proprio ieri leggevo un articolo sulle terme di Zurigo, che a quanto pare sono bellissime!
    E cmq hai proprio ragione, quando vai all'estero scopri sempre le cose belle di casa tua, e impari a vederle con occhi nuovi. Io amo molto di piu la mia citta' da quando sono tornata dall'UK :-)

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  8. Natadimarzo - la disputa sulle lingue è infinita nel nido :) Anche Mr Owl, come te, adora il tedesco e lo parla benissimo (tanto che a volte i crucchi lo scambiano per un loro connazionale ;)) Io invece non lo digerisco e mi diverto a prenderlo in giro storpiando anche quelle due parole in croce che so - e notare che teoricamente ho fatto ben due esami di tedesco all'università!! La mia passione invece è lo spagnolo che riesce a toccare le corde più profonde di me <3 ... E a cui Owl naturalmente è indifferente ;) Come si dice, gli opposti si attraggono!

    Sfolli - le terme non le ho visitate, ma il resto mi è piaciuto moltissimo. In effetti mi sembra che vivere in Svizzera non sia malaccio ;)

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