martedì 6 dicembre 2011

A te che cavolo hanno raccontato? - La nascita del pettirosso

Con estremo piacere partecipo all'omonimo contest di Trimamma.
Sono sempre stata curiosa di conoscere le "storie da sala parto", pur conscia del fatto che ogni tassello che si aggiunge alla collezione fa scemare drasticamente la già scarsa voglia di trovarmici in prima persona in quella sala parto ;) Davvero, se ne sentono di tutti i colori (soprattutto se avete un'amica ostetrica) ma posso dire, non so se con orgoglio, di non essere stata da meno.


Per essere precisi, la tribolata storia della mia nascita nasce prima della gravidanza, alla fine degli anni '70. I miei genitori, mamma pettirosso in particolare, hanno cercato un bambino, anzi, una bambinA da subito dopo il matrimonio. Nonostante fossero giovani (mia mamma aveva solo 22 anni - che poi non era tanto presto per l'epoca) l'erede non voleva saperne di arrivare. Mesi di vani tentativi iniziavano a frustrare mia mamma che, ingenuamente, pensava bastasse smettere di prendere precauzioni contro le gravidanze indesiderate per ritrovarsi ad accarezzare il tanto agognato pancione. Si rivolse quindi a un ginecologo, poi a un altro ancora, scoprendo di soffrire di cisti ovariche. Ironia della sorte, la soluzione al suo problema sarebbe stato proprio "rimanere incinta" O_o Non so a che punto fossero con le terapie per la fertilità nel 1978, ma le proposero comunque qualche cura ed eventualmente un intervento chirurgico. Davanti a un iter lungo e complicato mia mamma si fermò impaurita, pensando che comunque aveva ancora molto tempo davanti: poteva concedersi il lusso di godersi i primi anni di matrimonio prima d'infilarsi nel tunnel delle corsie d'ospedale.
Messo temporaneamente il cuore in pace, i miei genitori decisero di rilassarsi e partirono per la Sardegna. Mamma pettirosso passò il viaggio di ritorno nella cabina del traghetto, abbracciata alla tazza. Non potevano essere quelle nausee però: i ginecologi le avevano detto che era impossibile per lei rimanere incinta senza un aiuto medico. Eppure... Le nausee insistevano e sembrava proprio che ci fosse, da qualche parte, un piccolo pulcino di pettirosso che si era messo in testa di fare il guastafeste proprio quando la coppia aveva deciso di godersela un po' senza figli. D'altra parte nonna pettirosso l'aveva avvertita: "Devi rilassarti invece di star lì a piangere. Anche a me è successa la stessa cosa. Volevo tanto un bambino che non riuscivo a rimanere incinta. Poi quando mi sono messa tranquilla... Zac! Due figli in meno di due anni. E' un gene di famiglia, un marchio di fabbrica (buono a sapersi Robin: mai rilassarsi troppo ;))

Dopo il primo momento di grande euforia, le nausee prendono il sopravvento. Continue, insistenti e inarrestabili, tanto da non permettere a mamma pettirosso di condurre una vita normale. Non fa neanche in tempo ad alzarsi da letto che deve correre in bagno, dove rimane per buona parte della giornata. Il medico le prescrive il talidomide che funziona a meraviglia, peccato che verrà poi ritirato dal commercio, avendo causato un incremento delle nascite di neonati focomelici. Per fortuna mamma pettirosso, già iperansiosa di natura, non lo sapeva; non ebbe comunque tempo di gioire della scomparsa delle nausee: fin dai primi mesi fu chiaro che la sua era una gravidanza a rischio. Controlli continui, ricoveri in ospedale, riposo forzato fino alla decisione di lasciare il lavoro. La priorità in quel momento era portare a termine quella gravidanza tanto desiderata quanto delicata; e poi mamma pettirosso si sentiva prima di tutto una mamma e desiderava potersi dedicare a tempo pieno alla sua bambina. Quando si concedeva il lusso di pensare a lei, di credere che sarebbe arrivata sana e salva al nono mese, la immaginava sempre femmina. Aveva già deciso che l'avrebbe chiamata Isabella. Le ecografie non erano un esame di routine allora, quindi non si poteva conoscere il sesso del neonato prima del parto, ma mia madre era comunque convinta di aspettare una bambina. E' stata una gran fortuna nascere effettivamente femmina, altrimenti avrei fatto la fine di Lady Oscar all'inverso ^^'

Trascorrono nove, travagliati mesi e arriva gennaio 1980. Il termine della gravidanza era a inizio anno ma il pulcino, che nel frattempo si era trasformato più che altro in un tacchino natalizio, non aveva la minima voglia di uscire. Aveva raggiunto un discreto peso e sembrava godere di ottima salute, ma ad ogni visita calma piatta. I medici decidono quindi di procedere con l'induzione. Non serve che racconti i dettagli di un lungo travaglio fatto di contrazioni che non dilatano, giusto? Vale però la pena di sottolineare che l'ossitocina decide simpaticamente di fare effetto proprio in un giorno di sciopero, quando ad assistere mamma pettirosso ci sono solo un'ostetrica e un'inserviente. Papà pettirosso, stremato per l'attesa, è andato a casa a dormire che "tanto qui ne abbiamo ancora per un bel po'", con grande gioia della partoriente ;) A dargli il cambio c'è Nonna Pettirosso che dichiarerà poi "Avrei preferito partorire tutti e 3 i miei figli in una volta piuttosto che vedere mia figlia in quelle condizioni".
Dopo ore di spingi, respira, girati, aspetta, adesso, no, sì, ahia, dai che ci siamo quasi, la pettirossina-tacchina viene faticosamente alla luce, lacerando la mamma e rompendosi lei stessa una clavicola (frattura che non verrà diagnosticata e la farà piangere no stop per le prime settimane di vita).

Come ogni giovane donna naive e inesperta che si rispetti, la neomamma si aspettava di trovarsi di fronte a un bambolotto perfetto e roseo, uno dei quei neonati da film. Invece le venne messa fra le braccia una cosa gonfia, urlante, livida, con un enorme naso viola e gli occhi aperti che strabuzza alla luce. Sarebbe bello potervi raccontare un primo incontro da manuale, ma per dovere di cronaca devo confessare che le prime parole di mamma pettirosso sono state "Ma com'è brutta!!" >(
Per fortuna c'era la cara nonna pettirosso a correggerla: "Ma cosa dici: è BELLISSIMA!" Grazie nonna :) So di non essere stata un bello spettacolo, come so che mi avresti comunque definito bellissima anche se fossi stata un cucciolo di scimmia.

Per fortuna almeno ero femmina ;) In quel delirio però mamma pettirosso non ricordava più il nome che aveva scelto. Glielo chiedono mentre la ricuciono ma la povera è in uno stato tale che non le viene in mente neanche il suo di nome. Le ostetriche continuano a incalzare perchè devono compilare il cartello alla nursery ma il vuoto di memoria persiste, quindi mamma pettirosso ricorre al nome di scorta: e Robin sia! :)

Se volete partecipare il link del contest è qui

18 commenti:

  1. bellissima storia:il nome mi piace tanto!

    RispondiElimina
  2. Quale nome: Isabella, il nome che non mi è stato dato o Robin, il nickname che mi sono scelta io per svolazzare nella blogsfera? ;)
    In ogni caso, già che siamo in tema faccio outing: il mio vero nome non mi è mai piaciuto >(

    RispondiElimina
  3. mi piace la tua storia! e mi piace anche il tuo blog, dà il senso davvero del nido, di una casa accogliente dove vivi in pace! per curiosità sono andata a leggere i tuoi primi post e in particolare mi ha incuriosita quello per la prima settimana di vita del tuo blog in cui dici quello che hai imparato (mica poco, se penso a quello che ho imparato io nello stesso tempo: pochissimo). siccome sono una neofita vorrei chiederti come si fa a:
    - abilitare i commenti degli anonimi
    - fare la nuvola di tag
    devo applicarmi di più mi sa... in ogni caso grazie!

    RispondiElimina
  4. Ciao Papermoon e benvenuta! Mi fa molto piacere che il nido ti piaccia e ti dia questa piacevole sensazione :)
    Il fatto che tu chieda delle dritte a me poi è un vero onore ;) Eheh Vediamo se riesco ad aiutarti:

    Per abilitare i commenti anonimi ho fatto così:
    Bacheca -> impostazioni -> Commenti
    Alla voce "Chi può fare commenti" spunta "chiunque"

    Per la nuvola di etichette:
    Design -> elementi pagina -> Aggiungi gadget, scegliendo "etichette" che puoi pesonalizzare come vuoi cliccando su "modifica", una volta creato il gadget.

    Se hai ancora bisogno chiedi pure ;)

    RispondiElimina
  5. Bellissimo nome Isabella, e chissà qual è poi il tuo vero...
    La storia è comunque abbastanza abituale per quegli anni. In effetti lo stato dell'ostetricia non era molto avanzato. La frattura della clavicola spero non abbia lasciato sequele... povera te!

    RispondiElimina
  6. Grazie mille Robin! stasera ci provo e poi ti dico se ce l'ho fatta.. ancora non ho molti contenuti sul blog, ma mi piace l'idea che i post si possano organizzare per argomento, la tua dritta è utilissima! per tornare al tuo blog, trovo molto originale l'idea del nido e anche della famiglia pettirosso :)

    RispondiElimina
  7. Diciamo che fin dall'inizio è stato chiaro che avresti creato problemi ;-DDD...comunque è davvero un bel racconto, brava!

    RispondiElimina
  8. MP - la clavicola fratturata si è saldata da sola, peccato che abbia contribuito a sballare il ritmo del sono di una neonata già molto attiva di natura... Morale della favola: per i primi 3 anni di vita non ho mai dormito e ho iniziato ad avere un sonno regolare solo quando ho iniziato le elementari O_o

    Kalì - esattamente! Vedi sopra la risposta a MP. Penso spesso che sia stato un miracolo che i miei non mi abbiano messo nel forno!!
    Comunque dopo sono migliorata, eh? ;)

    RispondiElimina
  9. Ah ma gli incontri da manuale sono questi! "Oddio cos'è sto coso" sono i preludi di un grande e eterno amore :-D

    RispondiElimina
  10. Mia mamma come hai letto era terrorizzata! ARGH!
    Comunque tua mamma conferma la regola: NON ci devi pensare!! buahahahahah ;D

    RispondiElimina
  11. Ah ah! Quello che il pupo a prima vista non ti piaccia è stato uno dei miei chiodi fissi durante la gravidanza. Invece poi a me è piaciuta subito, anche se non era affatto come la immaginavo e ho stentato un po' per metabolizzare il fatto che fosse mia figlia. Anche se le mie prime parole dopo averla vista credo siano state: "Sembra cinese!" o forse: "Mio dio! ma è enorme!"

    RispondiElimina
  12. Robin, arrivo stramazzata dopo 3 giorni infernali, ma ci sono!! I tuoi post si superano di giorno in giorno, anche questo mi ha tenuta incollata nella lettura fino alla fine!! Fa veramente ridere pensare che tua mamma abbia detto quelle parole... ma in realtà io ho sentito ben poche madri che, a prima vista di fronte al loro pupo, abbiano detto "è bellissimo"! Mia zia addirittura dice di mio cugino (suo figlio, ovviamente) che "era orribile appena nato, orribile!" :-S e dire che adesso è una bellezza di ragazzo!!! Un abbraccione e buon riposo per domaniiii!!!
    p.s. Comunque io e tua mamma abbiamo in comune la preferenza per il nome "Isabella"!!!

    RispondiElimina
  13. Arrivooooo.... meglio tardi che mai!
    Mammamia! Proprio una storia tribolata, sin dall'inizio! Povera mamma pettirosso e povera tacchinella con l'"ala spezzata"!
    Confermo che i bimbi quando nascono non sono tutti carini. La mia prima frase per mia figlia è stata "sembra una tartaruga centenaria!".
    Anche a me piace il nome Isabella, ma non l'ho usato per "scaramanzia"!!!
    Mi piace questo nido, ci tornerò più spesso! :)

    RispondiElimina
  14. Owl - dici? In effetti il rapporto fra me e mamma pettirosso è bellissimo, nonostante l'inizio un po' faticoso :)

    Nina - ho letto che anche tu sei stata una neonata difficile: una cosa in comune l'abbiamo! ;)
    Ehm sì, ho pensato con un po' di vergogna alla tua spiaggia mentre lo scrivevo: che dire, qualche volta è davvero lo stress e l'"ansia da prestazione" che impedisce di concepire *^_^*

    SuSter - gli incontri al buio portano con sè sempre un po' di ansia, figurati poi se aspetti il "primo appuntamento" da nove mesi!

    Silvia, mia lettrice numero uno e commentatrice preferita, grazie dei complimenti che mi lasci sempre! :D Anche io avrei di gran lunga preferito essere chiamata "Isabella", mannaggia, ma doveva proprio venirle un vuoto di memoria a mia madre?!?!

    Tri mamma - ciao e grazie per essere passata di qui! Sì, in effetti la nostra storia è partita a fatica... E per il primo periodo ha continuato ad arrancare zoppicando visto che, come dicevo sopra, non ho dormito per anni O_o
    In effetti a me tuti i neonati sembrano dei vecchi rugosi ^^'
    Prego, mi farà molto piacere se tornerai nel nido :)

    RispondiElimina
  15. Ciao Robin,
    è veramente carino qui!
    A presto,
    Arianna

    RispondiElimina
  16. ciao!! mi dovresti specificare nel post della raccolta il link della ricetta con cui partecipi!! devi lasciare proprio il link completo!! grazie intanto

    RispondiElimina
  17. Grazie Arianna! :)
    Debora, ho ri-scritto un commento con il link esatto: spero vada bene adesso :)

    RispondiElimina
  18. Ma che bella storia!! E' tenerissima, poi io ho un debole per i pettirossi!!
    Robinnnnnn ti abbraccio fortissimo!

    RispondiElimina

I vostri commenti sono importanti quanto i miei post. Se lascerete una traccia del vostro passaggio sarò felice :)