martedì 27 marzo 2012

Il bello di quando va tutto storto è che poi può solo migliorare

Questo è stato il motto che ha inaugurato la nostra avventura tedesca.
Quando ho salutato Mr Owl (molto crucciato che la mia prima volta in terra teutonica non fosse con lui, tedescofilo e quasi germanico di adozione) sapevo che sarebbe stato un viaggio un tantino stancante. D'altra parte non puoi aspettarti altro da una tirata di 11 ore su un furgone stipato con 3 persone, relativi bagagli e una quantità di materiale per l'allestimento dello stand che avrebbe fatto invidia a una famiglia magrebina che rimpatria per l'estate. 
Conoscendo il mio capo, avevo la sensazione che la nostra partenza, prevista per le 10.00, avrebbe subito ritardi, ma non mi aspettavo che sarebbe slittata addirittura alle 16.00 O_o Quando abbiamo finalmente finito il tetris di valigie, scatoloni di dépliant, vele e roll up, gadget, viveri e bottiglie di vino e ci siamo ritagliati un minimo spazio vitale tra il materiale che minacciava di ricoprirci, abbiamo notato che il sadico tom tom ci indicava le 2.20 come orario di arrivo. Ma non è stato certo questo dettaglio a scoraggiarci, né l'odore di salami e parmigiano reggiano che aleggiava nell'abitacolo come un singolare arbre magique gusto emiliano.


Le prime ore di viaggio sono andate bene, nonostante abbia dovuto destreggiarmi tra il portatile acceso sulle ginocchia e il cellulare, tenendo a bada da una parte un paravento che minacciava di decapitarmi a ogni brusca frenata e dall'altra il mal di macchina sempre in agguato, visto che il Capo aveva intenzione di recuperare il tempo perduto aumentando la velocità di crociera. Ma il morale era ottimo, grazie soprattutto all'assenza della Stakanovcollega (sì, proprio quella).

Nemmeno una cena nell'autogrill più triste della Germania, con rimasugli del polpettone di maiale freddo, ci ha rovinato il buonumore. Ecco, devo dire che le prime incrinature sono arrivate dopo mangiato, quando sono stata scelta per il turno di guida più ambito, la tappa Stoccarda - Francoforte che cadeva proprio a cavallo della mezzanotte. Mentre Capo e Collega dormivano beati (e lui ronfava pure) io rimpiangevo la mia avversione per la caffeina e cercavo di combattere il sonno con una coca cola - sgasata. La mia unica compagnia in quell'ora e mezzo è stato un CD con la favola del gatto con gli stivali, che uno dei figli del Capo doveva avere intanato nel cruscotto e che ho ascoltato circa 30 volte, non sapendo come spegnere la radio di quell’auto supertecnologica ;) Quando all'una passata il Capo mi ha dato il cambio alla guida sono piombata in un sonno profondo accompagnata dalla voce stridula del gatto con gli stivali che annunciava a ripetizione "il Conte di Carabas!” Ma andava ancora tutto bene.

Il vero apice della tragedia è stato raggiunto quando siamo arrivati in hotel, verso le 3.00 del mattino, e abbiamo dovuto fare un check in automatico, visto che a quell’ora la reception era chiusa. O meglio, avremmo dovuto. Già, perché il computer ha pensato bene di impuntarsi e di non riconoscere la nostra prenotazione. A niente sono valse le prove di accesso con nome, codice di prenotazione, numeri digitati a caso, minacce o carezze al monitor. Quello, stoico, ha resistito.
Anche se provate a immaginarvi tre disperati morti di sonno dopo un lungo viaggio, che desiderano più di ogni altra cosa una doccia e un letto, che ridono isterici davanti a una macchina che fa i capricci e provano invano a telefonare al numero di emergenza dell'hotel (dove scatta la segreteria telefonica... grazie), dubito che riuscirete a farvi un'idea realistica del quadretto dickensiano che abbiamo recitato quella notte.
Ah, volete sapere com'è andata a finire? Abbiamo prenotato l'ultima camera disponibile, una tripla dove abbiamo dormito tutti insieme, buttandoci sui letti ancora vestiti, senza neanche aprire le valigie (confermo che il mio capo russa come un somaro ^^’).

Il giorno dopo - anzi, 4 ore dopo - ricevute le scuse dall'impiegato alla reception (che, colpito nel suo orgoglio germanico della super efficienza, non si capacitava di come potesse esserci stato un simile disguido) ci siamo diretti freschi e pimpanti ad allestire il nostro stand in fiera. Scarica, carica, monta, imballa tutta la mattina, aggiungi due occhiaie da panda e per finire anche la schiena bloccata. Non stupisce che dall'apertura della fiera in poi sia stata una settimana tutta una discesa :)
Dopo un inizio così puoi sopportare qualunque cosa, anche la puzza del ristorante installato dietro al tuo stand, che inizia a friggere pesce alle 9.00 del mattino, o la musichetta insipida del tuo video aziendale, che dopo 4 giorni ti segue come un fantasma anche quando esci dalla fiera. L’unico ostacolo è stata la mancanza di sonno: dormire solo 5 ore per notte e poi lavorare, sorridere, parlare lingue diverse, essere gentile con chiunque, staccare dallo stand e passare ai party serali senza addormentarsi in piedi non è stato facile. Giovedì ero così esausta che mi muovevo come un bradipo e faticavo a mettere insieme una frase di senso compiuto.

Ma, a parte la stanchezza, devo dire che essere semplici espositori in fiera (senza organizzare un grande evento al suo interno) non è quell’incubo di cui tanti parlano. Anzi, a tratti è anche piacevole! :) Innanzitutto la convivenza con gli altri espositori, con cui famigliarizzi ben presto, ricrea un ambiente quasi liceale: le chiacchiere fiume con la compagna di desk che pure non hai mai visto prima; gli scambi di cibo all’ora dello spuntino; le rapide pause trucco in bagno, con il beauty in bilico tra il cestino dei rifiuti e il distributore di sapone; le sortite negli altri padiglioni per vedere di nascosto il bello di turno ;)
Essere in Germania poi comporta altri lati positivi, quali l’organizzazione quasi impeccabile, la gentilezza e l’affabilità di tutto il personale. Ma sopra ogni cosa ho apprezzato la bravura con cui sono riusciti a far entrare la natura anche in uno spazio espositivo di dimensioni colossali: vetrate che danno sul verde, lucernari che fanno entrare la luce naturale e poi fiori ovunque, per ricordarci che è iniziata la primavera :) Fiori di ogni tipo, sistemati con naturalezza in qualsiasi angolo libero, anche sui tavolacci delle birrerie; mazzi raccolti a casaccio e infilati in normali bicchieri, anche con combinazioni di colori improbabili, ma bellissimi nella loro spontaneità.



Ci sono tantissime cose che vi vorrei raccontare, fotografie che vi vorrei mostrare e anche alcuni suggerimenti (sì, nonostante sia stata murata in fiera per la stragrande maggioranza del tempo, ho comunque cercato di raccogliere un po' di materiale per un report di viaggio :))
Però mi manca il tempo... Questo è il periodo peggiore dell'anno in ufficio: il grande evento si avvicina e si lavora giorno e notte, anche il fine settimana. Anche rubacchiare qualche minuto per tornare a salutarvi è stata un'impresa: spero di aver scritto un post comprensibile, nonostante non abbia tempo di rileggerlo! Ma ci tenevo a passarvi per farvi un saluto: mi siete mancate un sacco :)

17 commenti:

  1. Effettivamente quei vasetti hanno quel popò di gusto nordico che lèvate...

    Susibita

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  2. finalmente un post!!
    ci manchi tanto anche tu!!! allora sei stata a Francoforte, dove ho vissuto con la mia famiglia matta (ti ricordi lo zio un po' amante dell'alcool?!?!) x studiar tedesco!!! mi devi proprio raccontare!

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    1. no, non ero a Francoforte, ma ancora più suuuuu! Ehm, per prima cosa devo rispondere tipo a un paio di tue email, sperando di riuscire a rivederci al più presto!

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  3. Robin confermo quello che ha scritto Anna, ci manchi anche tuuu!!! Stavo nuovamente per scriverti una mail preoccupata chiedendo tue notizie ma poi non volevo essere denunciata per stalking ;-)
    Sono davvero curiosa di vedere le tue foto (dove hai trovato il tempo e le forze?) ma aspetterò pazientemente poichè capisco cosa significano i periodi infernali sul lavoro. Un abbraccio e... che nottataccia da incubo quella dell'arrivo in hotel!!!

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    1. Diciamo che fare foto era un modo per staccare un po' la spina e, durante il giorno, una scusa per ritagliarmi 15-20' per girare la fiera da sola :)
      Devo dire che sono brutte e deliranti (come ero io in quei giorni d'altronde!) ma mi piacciono anche così :) Vediamo se riuscirò a riordinarle e pubblicarle!

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  4. ahilà innanzitutto WILLKOMMEN
    non ho ben capito che lavoro tu faccia, tipo PR o similari, me lo chiedo da un po', ma seppur sia favolistico viaggiare per lavoro Dio come mi va bene il mio
    8.30-13 14 17.39 home.
    Soprattutto ora che sono riuscita a far capire al boss che IO STRAORDINARI NON NE FACCIO +!!
    Attendo uno dei tuoi stratosferici reportage di cui sono ghiottissima e ... penso ti farà piacere, no parato con OWL quando ci siamo viste.

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    1. Ah, danke! Ma davvero mi hai nominata con Owl?? O.O Wow, adesso apro la coda da pavone e inizio a darmi delle arie!! :D
      Ehm, non c'è bisogno di dire che farei cambio subito con un lavoro che finisce alle 17.30 ;)

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  5. Robin è stata una bella maratona, ma come sempre ne sei uscita tutta pimpante!! Mi sa che con il tuo lavoro stai facendo quella che al maschile chiamano "il servizio militare": notti in bianco, dormite in gruppo, non un attimo di privacy! ma senza la collega Staka...;-)
    Aspetto curiosa le fotografie che pubblicherai. E.. era buona la birra Pilsener???
    ciao ciao
    Dany

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    1. Trovi? Grazie! Mi fa piacere sapere che sembro pimpante, ma non credo che saresti dello stesso parere se potessi vedere la mia faccia ^^'
      Ah la birra! In realtà essendo astemia non l'ho neanche toccata, ma mi dicono i colleghi che era buonissima :)

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  6. Come al solito amo leggere la vita degli altri, magari così diversa da tutto quello a cui siamo abituati, come la tua. Vai alla grande, ti vedo come una lanciatissima donna in carriera molto simpatica! ;)

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    1. Uhm... Donna in carriera? Dici a me?? Mi viene quasi voglia di scrivere un post in merito...

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    2. In senso buono, eh, mica come la collega Staka!In carriera nel senso attivissima e dinamica, yeah!

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  7. Mi stavo preoccupando, ma vedo che avevi un'ottima scusa :) piacerebbe anche a me avere un lavoro così stimolante...

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    1. In effetti ho un rapporto di amore-odio col mio lavoro. Spesso preferirei un part time con poche responsabilità ma con tanto tempo libero in cambio. Allo stesso tempo però sono consapevole dei lati positivi di un lavoro come il mio: non è monotono né routinario, è stimolante e non ti fa mai annoiare.
      Diciamo che il dilemma è risolto dal fatto che, con la penuria di posti di lavoro vacanti, non ho possibilità di sceglierne un altro ^^'

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  8. Ciao Robin! Sei ufficialmente invitata a partecipare:
    http://rumoredifusa.blogspot.it/2012/03/dieci-piaceri-della-vita.html
    Buon weekend!

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  9. Carissima Robin, so che hai già ricevuto il premio Versatile Blogger, ma nella mia lista di blog che seguo con piacere ci sei e ci resti :)

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