Tre settimane dovrebbero essere un lasso di tempo ragionevole per iniziare a fare un bilancio sul tuo rapporto col neonato. Secondo Lucy è addirittura un primo giro di boa, un momento in cui inizi a vedere la luce in fondo al tunnel. Beh, si vede che noi siamo un po' tardoni, tutti quanti, perchè di luce non se ne vede mezza Carciofino! ;)
A 3 settimane i tuoi pianti sono ancora indecifrabili come messaggi alieni. Ogni tanto ci sembra di capire qualcosa ma generalmente le nostre interpretazioni sono smentite in fretta.
A 3 settimane sul calar della sera mi prende lo sconforto al pensiero che potremmo essere davanti a una lunga notte di coliche oppure a una delle rare notti di sonno dignitoso, ma che non c'è nulla che possa fare per influenzare l'arrivo di una o dell'altra. Certo è solo che da mezzanotte in poi saremo io e te, perchè papà il mattino dopo andrà a lavorare, beato lui.
A 3 settimane si fanno lunghe passeggiate notturne nel corridoio di casa e, visto che non sono ancora diventata insensibile alle tue grida, arrivo a cullarti con i denti stretti e le lacrime agli occhi, desiderando di tornare indietro e farmi una bella doccia fredda quel giorno di inizio gennaio in Kenya (che sembra un'era geologica fa) e pensando che forse io e Owl siamo stati avventati quando abbiamo deciso di ingrandire la famiglia.
A 3 settimane il mio contatto principale con l'esterno è whatsapp. Per quanto mi faccia sentire sfigata, il cellulare è una propaggine del mio braccio. D'altra parte è un gran conforto messaggiare alle 4 di notte con le compagne del corso pre parto, sapendo che c'è sempre qualcuna sveglia ad allattare, confusa, stanca e un po' depressa proprio come te.
A 3 settimane invito chiunque a trovarci perché la compagnia mi fa stare meglio e ho sete di vedere e parlare con la gente. Però inizio ad essere un po' stanca di sentirmi dire "come ti trovo bene", "non sembra neanche che tu abbia partorito", "come sei in forma", "ma hai già perso tutti i chili?" ecc. Come se tutti dovessero sapere meglio di me come sto o come dovrei sentirmi. Come se sorridere, scherzare e sdrammatizzare non potessero convivere con un'enorme stanchezza e una profonda insicurezza da neogenitore.
A 3 settimane mi sembra di essere lontana anni luce dalla me stessa che progettava di avere due figli almeno, perchè un figlio unico no, non è la scelta migliore. Adesso mi sembra assolutamente impossibile poter sopravvivere a un figlio, figuriamoci due.
A 3 settimane se vedo bambini di un anno o più piango come una vite tagliata e spero ardentemente che tu cresca in fretta e la nuova routine familiare diventi presto meno faticosa.
Allo stesso tempo, a tre settimane sei già cambiato e il tuo viso a volte ha espressioni da bimbo grande. Quando succede inizio a sognare di passeggiate insieme, favole della buona notte, giornate in campagna e serate a guardare le stelle, e ricomincio a piangere, ma stavolta di desiderio e di speranza.
A 3 settimane i tuoi pianti sono ancora indecifrabili come messaggi alieni. Ogni tanto ci sembra di capire qualcosa ma generalmente le nostre interpretazioni sono smentite in fretta.
A 3 settimane sul calar della sera mi prende lo sconforto al pensiero che potremmo essere davanti a una lunga notte di coliche oppure a una delle rare notti di sonno dignitoso, ma che non c'è nulla che possa fare per influenzare l'arrivo di una o dell'altra. Certo è solo che da mezzanotte in poi saremo io e te, perchè papà il mattino dopo andrà a lavorare, beato lui.
A 3 settimane si fanno lunghe passeggiate notturne nel corridoio di casa e, visto che non sono ancora diventata insensibile alle tue grida, arrivo a cullarti con i denti stretti e le lacrime agli occhi, desiderando di tornare indietro e farmi una bella doccia fredda quel giorno di inizio gennaio in Kenya (che sembra un'era geologica fa) e pensando che forse io e Owl siamo stati avventati quando abbiamo deciso di ingrandire la famiglia.
A 3 settimane il mio contatto principale con l'esterno è whatsapp. Per quanto mi faccia sentire sfigata, il cellulare è una propaggine del mio braccio. D'altra parte è un gran conforto messaggiare alle 4 di notte con le compagne del corso pre parto, sapendo che c'è sempre qualcuna sveglia ad allattare, confusa, stanca e un po' depressa proprio come te.
A 3 settimane invito chiunque a trovarci perché la compagnia mi fa stare meglio e ho sete di vedere e parlare con la gente. Però inizio ad essere un po' stanca di sentirmi dire "come ti trovo bene", "non sembra neanche che tu abbia partorito", "come sei in forma", "ma hai già perso tutti i chili?" ecc. Come se tutti dovessero sapere meglio di me come sto o come dovrei sentirmi. Come se sorridere, scherzare e sdrammatizzare non potessero convivere con un'enorme stanchezza e una profonda insicurezza da neogenitore.
A 3 settimane mi sembra di essere lontana anni luce dalla me stessa che progettava di avere due figli almeno, perchè un figlio unico no, non è la scelta migliore. Adesso mi sembra assolutamente impossibile poter sopravvivere a un figlio, figuriamoci due.
A 3 settimane se vedo bambini di un anno o più piango come una vite tagliata e spero ardentemente che tu cresca in fretta e la nuova routine familiare diventi presto meno faticosa.
Allo stesso tempo, a tre settimane sei già cambiato e il tuo viso a volte ha espressioni da bimbo grande. Quando succede inizio a sognare di passeggiate insieme, favole della buona notte, giornate in campagna e serate a guardare le stelle, e ricomincio a piangere, ma stavolta di desiderio e di speranza.