sabato 29 settembre 2012

Rientro al nido

E così lo scorso weekend siamo tornati nel nido.
E' una settimana che cerco di finire questo post, ma tra gli scatoloni, le lavatrici del cambio armadio e la domenica passata a seguire un evento da casa non sono riuscita ad andare molto avanti ^^' Vediamo se oggi va meglio...

Non so se sia un meccanismo di difesa psicologico o se davvero quest'anno avessimo mobilitato più roba, fatto sta che il trasloco si è rivelato una fatica immane: non ricordavamo una lavorata simile l'autunno scorso!
Al terzo giro in macchina mi sono detta che l'estate prossima farò a meno di lanterne, lumini e candele (ci credereste che mi hanno riempito due sacchetti grandi?)
Al quinto giro, issandomi sulle spalle uno zaino all'Ambrogio Fogar pieno di libri, mi sono ripromessa di non spostare mai più un singolo volume dalla libreria di casa (ignorando volutamente il fatto che, purtroppo, l'estate è l'unico periodo in cui ho davvero tempo per leggere)
Al settimo giro, con l'ennesimo carico di abiti sulle spalle, con le grucce che ti segano le dita e i vestiti che scivolano per terra che è una meraviglia - praticamente li semini dietro di te come la scia di briciole di Pollicino - ho sbottato giurando di buttare tutto quello che non ho messo questa stagione (e più o meno l'ho fatto davvero! Quattro sacconi pieni per la Caritas, Aleeee!)
All'ultimo giro, mentre io e Mr Owl arrancavamo trascinando addirittura il freezer, abbiamo deciso che la prossima estate si mangeranno solo insalate! ;)

A metà settembre avevo iniziato a sentire voglia di casa. E' una sensazione ancora nuova e piacevolissima notare come il nido in città, quell'appartamento a cui mi sono adattata con fatica, sia diventato ormai "casa". Con l'arrivo della pioggia e di temperature che invogliano a trascorrere più tempo dentro anzichè in giardino, avevo proprio voglia di rimpossessarmi di quegli spazi accoglienti e riforniti di tutto quello che è "mio": la scrivania con le mie cose, il materiale per gli esperimenti creativi, l'adsl, una cucina moderna e attrezzata (che soddisfazione accendere di nuovo il forno!) e in generale un ambiente più caldo, intimo e raccolto.
Non pensavo che avrei sentito il distacco dalla campagna e dalla vecchia casa dove sono cresciuta, dato che ormai non ha più nulla dell'atmosfera che conoscevo. Invece confesso che un po' di magone c'era via via che svestivo le stanze dei pochi soprammobili e impacchettavo tutti gli oggetti che avevano reso la casa ancora viva per quattro mesi. Mi sono sentita (stupidamente, lo so, ma la sensibilità non è razionale, no?) come se la stessi abbandonando, tradendo un'altra volta. Il pensiero di non poter più fare il pieno di sole al mattino, aprendo tutte le finestre che danno a est, di non avere più Tigro e il suo amichetto che si intrufolano tra le nostre gambe rischiando di farci cadere, di non dover più innaffiare il basilico, le rose e le piante aromatiche hanno risvegliato una malinconia inaspettata.
Per un attimo avevo dimenticato che la mia natura ha una vena malinconica con cui devo sempre fare i conti, che mi porta ad affezionarmi a qualsiasi luogo e a faticare ad affrontare ogni piccolo cambiamento.
La novità positiva è che la fase di spaesamento è durata molto poco. Il guardarsi intorno confusi "Ma dov'è che li tenevamo i taglieri?" "Mr Owl, guarda che il primo cassetto era il mio tu avevi quello lì sotto!" è passato e ci siamo ri-impossessati di casa come se non fossimo mai andati via. Il risultato è stato appagante :)


Mr Owl si è cimentato nel primo spezzatino della sua carriera - che è riuscito perfettamente!!! Tanto che, nonostante la dose fosse per un esercito, abbiamo congelato solo due tupperware superstiti ^^'

Ho riscoperto gli oggetti che amo e che quasi non ricordavo


Mentre Mr Owl iniziava la sua luna di miele col pianoforte (un romantico tete-à-tete che durerà ancora qualche giorno)


Ho rimesso a posto tutte le candele e le lanterne che avevo traslocato ;)


E stasera festeggiamo con una ventina trentina * di ospiti. Alè :))
Buon weekend a tutti voi!

* aggiornamento delle 13.00 - nel frattempo gli invitati sono aumentati ;)

venerdì 21 settembre 2012

I paesi baschi francesi


Dov'eravamo? Alle mie lamentele sul fatto che Biarritz non sia una pittoresca località basca mi sembra ;) Con questo non vorrei darvi l'impressione che sia una città fatta solo di palazzoni abominevoli, anzi, lungo la costa ci sono splendidi quartieri residenziali, una ricca sfilata di ville e villette che dimostrano la fantasia e la cura dei proprietari



martedì 18 settembre 2012

Il contraccettivo del XXI secolo


Pillole, cerotti e spirali? Roba passata, non ne avete più bisogno. Adesso c’è un metodo contraccettivo più moderno e, udite udite, è anche gratis.
Si chiama lavoro.
Il lavoro che prima in modo subdolo poi sempre più prepotentemente si insinua nella tua vita privata e la influenza, fin quasi a dirigerla nei periodi più intensi.

Prima di tutto, ci sono le trasferte. E’ evidente che passare giorni o settimane (talvolta mesi O_o) fuori casa influenzi la vita di coppia, soprattutto se a viaggiare per lavoro sono entrambi. Ovviamente i periodi di trasferta, lungi dal sovrapporsi, tendono a combinarsi in un incastro perfetto, come un continuo passaggio di testimone: vi salutate sul pianerottolo, tu che arrivi e lui che parte; vi lasciate messaggi su post it appiccicati in giro per casa; vi litigate le valigie “No, quella grande la prendo io che vado al freddo: tu non hai bisogno di spazio per piumini e maglioni pesanti” “Mi presti il tuo porta-abiti? Il mio… ehm… l’ho scordato in un qualche hotel”.
Tanto per citare due sfigati a caso, io e Mr Owl abbiamo davanti a noi un programma lavorativo che non lascia spazio alla noia della routine casalinga:
25-27 settembre – lui fuori città
4-7 ottobre – io sotto evento (compreso il giorno del suo compleanno, tanto per gradire)
10-14 ottobre – io in Sicilia
15-18 ottobre – Lui in Germania
22-25 ottobre – Lui di nuovo in Germania

Ma ci sono anche interferenze più subdole. Vi dice qualcosa l’espressione “sonno atavico”? Vi suona qualche campanello in testa se parlo di cadere privi di sensi appena ci si mette in orizzontale (e talvolta perfino in verticale ^^’)? Vi è mai capitato di allungare la mano verso il vostro compagno, di ammiccare un “Avrei voglia…” E poi zac! crollare in preda a un’incontrollabile narcolessia per riprendere coscienza solo la mattina dopo, senza neanche ricordarsi come siete arrivati a letto? Spero di sì, non sarei orgogliosa di essere l’unica che cade in catalessi già mentre sale le scale o prima che finiscano i titoli di testa di un film O_o

Per non parlare poi delle uscite con gli amici, che mica possiamo isolarci dal mondo per colpa del lavoro! Amici che, ovviamente, hanno anche loro un lavoro e compagni con i rispettivi impegni, cosicché trovare una serata libera per tutti è più difficile che risolvere un puzzle di 10000 pezzi. Va da sé che, se la ‘sera buona’ è proprio l'unica in cui tu e lui potreste stare a casa tranquilli, mica si può far saltare una trattativa diplomatica durata settimane. Delle eventuali attività sportive/artistiche che giocoforza vanno stipate alla sera non parlo neanche, tanto ci siamo capiti, mi pare.

Non che mi stia lamentando, eh? Se devo fare un bilancio, al momento il mio lavoro mi piace e sicuramente Mr Owl ama il suo. Ho sempre pensato anche che un po’ di distanza non faccia male alla coppia: si evitano discussioni inutili, fatte quasi per abitudine, e si sfrutta al meglio il tempo trascorso insieme. Però, ecco, sottolinerei quel un po’. La routine quotidiana ha altrettanto valore. Poter parlare senza l’orologio in mano, poter dedicare alla coppia del tempo di serie A, non gli scampoli che restano dopo che il lavoro ti ha macinato le energie è un grande traguardo.

Alcuni mesi fa, al termine del tour de force di eventi primaverili, ho incontrato un’ex collega che ha ritmi ancora peggiori dei miei, dato che le sue trasferte sono ben più frequenti e fuori Europa. Tra battute comiche e considerazioni amare, mi raccontava che da sei mesi cerca di avere un figlio, senza successo.
Nel caso non lo sappiate (io non lo sapevo ;)) i giorni fertili di una donna sono solo 4/5 ogni mese e, guarda caso, non è detto siano “sfruttabili”: una volta proprio in quei giorni non sei a casa, l’altra volta hai l’influenza, l’altra ancora torni a notte fonda e ti infili a letto in punta di piedi, per non svegliare il tuo compagno che già dorme della grossa. Per non parlare delle volte in cui magari non ti va perché, diciamocelo, avere scadenze e pressioni anche da questo punto di vista è quanto di meno spontaneo e romantico si possa pensare! E anche quando - alleluia – siete entrambi a casa, sani, svegli e desiderosi, può capitare che i tentativi non portino subito a un risultato positivo: non crederete mica che la natura si faccia piegare dai vostri desideri o dai ritmi del vostro lavoro, eh?

Mentre io ridevo delle sue peripezie lei mi ha fatto tornare coi piedi per terra: “Cosa credi, Robin, che se tu fossi nella mia situazione ti andrebbe molto meglio?”
Incuriosita, mi sono un po’ documentata (come tutte le donne per cui la maternità è una nebulosa eventualità del futuro remoto, non sapevo neanche quanto durasse il mio ciclo ^^’) ho fatto due calcoli e risulta che: ad agosto in quei giorni ero a letto col raffreddore, a settembre Mr Owl era in Toscana, ad ottobre saremo insieme nel mio periodo mestruale :)
Mmmm, dite che per avere qualche speranza tra, diciamo 3/4 anni, è meglio che inizi a fare un po' di calcoli? ;)

venerdì 14 settembre 2012

La costa atlantica e l'Anglet


Se all’arrivo mi avessero detto che la tappa atlantica sarebbe stato l’apice della nostra vacanza, avrei risposto con una grassa risata. In effetti con Biarritz non è stato amore a prima vista. La mia prima impressione è stata di trovarmi in una città disgustosamente “fighetta” e completamente snaturata. Niente a che vedere con i pittoreschi paesini baschi della zona: le tipiche casine bianche col graticcio rosso lasciano il posto a palazzi lussuosi iper-recintati o, peggio, a mostri architettonici di 12 piani costruiti negli anni ’70 a ridosso della costa, quasi apposta per deturpare irrimediabilmente il paesaggio. Passeggiando sulla Grande Plage o dando un’occhiata alla gente dietro e davanti alle vetrine non mi sembrava nemmeno di essere in Europa: mi sentivo all’improvviso in America (dove peraltro non sono mai stata ;)) in una di quelle località balneari sull’oceano pacifico che si vedono in certi telefilm. Ho provato naturalmente un insolito straniamento, la vaga sensazione di essere nel posto sbagliato.


mercoledì 12 settembre 2012

Di criteri di ricerca strampalati e vincitori

In questi giorni un po' così, di umore indecifrabile, ho voglia di sorridere e farvi sorridere.
E il modo migliore in cui blogger riesce sempre a strapparci un sorriso sono i criteri di ricerca, non trovate?
Ecco quindi una carrellata delle voci più curiose che hanno portato al nido alcuni visitatori
(Per chi se li fosse persi, i post precedenti sono qui e qui)


L'arcobaleno felino
Di gattini neri con zampette bianche
Di gattini neri e grigi e gattini arancioni e bianchi teneri (e nient'altro?)
Gatti bianchi che sono pazzi
Gattini piccoli rossi rossi rossi (ho capito: rossi)

Meglio del prozac
Mi va tutto storto: risposte
Quando va tutto storto
Come non deprimersi in campagna
E un periodo che va tutto male
Fulmine baobab

I responsi della sibilla 
ovvero "ma 'sa vol dir?"
12 dicembre bolla planare (??)
Robin c guru (non so, ma mi piace questa ;))
Borsa a punto Arlecchino (esiste un punto arlecchino?)
Collina della luce (^_^)
La danza dello struzzo
Ohmmmm (:D)
La mia bicicletta è tutta rossa la tua (ben TRE persone arrivate così!)

Le richieste di diagnosi
Si può morire con la sindrome di tourette
Carne greve alla sera SI piedi
Donna con allergia divertenti (da quando l'ho letto sto pensando a un'allergia divertente: avete idee?)
Sindrome del pettirosso (??)
Precauzione neonato clavicola rotta

Le... E che ne so io?
Sensazioni prima del matrimonio
Non sai nemmeno (appunto)
Ogni quanto tempo guardaroba svecchiamento
Regole per abbinare colori polo all'incarnato uomini (cerchi proprio nel posto giusto!)
Moda cosa mi metto? 2012 stasera (The Blonde Salad è qualche migliario di followers più su)
Il segreto per far diventare il pane con i buchi (cioè, tipo una michetta emmenthal?)
Come fare una rapa 
(FARE in che senso? Cucinare una rapa? Disegnare una rapa? Sferruzzarla all'uncinetto?)
Regalo compleanno 32enne idea
Arredamento a prova di gatto
Come devo fare ho 30 anni EMME NE sento 18 uff
 Tavolo ufficio come diavolo veste prada (adesso però sono curiosa di sapere di che tavolo si tratta!)
 
Le insinuazioni che se vi prendo ve la do io!
Donna vestita sotto l'ombrellone 
(va beh che ho messo su qualche chilo, ma il costume ancora me lo concedo)
Costume meta sedere  
(sospetto che manchi l'accento nel metà e in questo caso rispondo Tiè! La 46 che alla fine ho comprato copre tutto il mio abbondante sedere)
Cosa avere nell'armadio a 40 anni  
(ripeti come un mantra: 32, 32, 32, 32... che dopo un po' si confonde con 23, 23, 23... Awwww :))))

Le frecciate audaci...
Donne in carrierE in cerca di avventure
Pelo ce ne è a dusseldorf (O_o)
Primo appuntamento con l'amante (la storia dell'amante attira tutti, eh?)
Quartiere a luci rosse dusseldorf 
Essen a luci rosse

... Compresa tutta una serie di feticismi sui collant
Solo collant
Autoreggente nel cassetto
Dentro un collant
I collant mi danno una bella sensazione (ben 2 nello stesso giorno)
Collant suocera (oh no! XD) 
Le calze della suocera (ancora??)

Tutti al lavoro
Cosa fare al lavoro per combattere la noia
Donne in carriera co0n jeans
Dopo 10 ore di lavoro finalmente a casa
Ritmi della donna in carriera
Lavoro aiuto (questa la sento molto mia, in effetti)


Stavolta ho smembrato la sezione "chicche ortografiche" e ho diviso le sue (tante!) voci nelle altre sezioni: tanto non vi possono sfuggire ;)


No, non me ne sono dimenticata! Io che non sopporto i contest che proclamano i vincitori in ritardo, ho fatto esattamente la stessa cosa ^^'
Perdonatemi, ma è stato davvero difficile scegliere un solo reportage perchè tutti, per un motivo o per l'altro, contenevano un particolare che mi aveva colpito. E' sempre bellissimo scoprire lo stile personale con cui le partecipanti sviluppano le poche regole: leggere i post in gara è come scartare un regalo, non sai mai cosa conterranno :)
A giudicare dai vostri commenti a questo post nemmeno i vostri giudizi erano unanimi, segno che tutti i reportage avevano una foto, un consiglio, una parte di voi che catturava il lettore. Ma ne dovevo scegliere uno solo :/ Per fare una selezione ho prima di tutto privilegiato i post che avevano seguito le istruzioni, toccando tutti i punti richiesti. Ma ne rimanevano comunque troppi! Quindi mi sono affidata all'istinto, concentrandomi sulla prima sensazione che mi trasmettevano...

... E alla fine ho scelto il post di Vaty su Bergamo :)

Spero che siate d'accordo con me :)
Vaty, da te aspetto di sapere che film vuoi che ti copi preferisci e a che indirizzo mandare il pacchetto.

A voi tutte grazie ancora per aver partecipato!!!

venerdì 7 settembre 2012

Lo dico piano…


Mercoledì era la giornata campale: approfittando di un viaggio di lavoro da sola col Capo avevo deciso di parlargli del problema Stakanov.
Per essere sicura di dirgli TUTTO quello che non andava mi ero preparata tre fogli di appunti che assomigliavano in modo imbarazzante allo schema di discussione di una tesi ^^’ (in realtà il discorso è durato 15’ eh? Mica l’ho incuffiato per 2 ore ;))
Ma non poteva essere altrimenti: per me parlare di certi temi delicati, tirare fuori i problemi e mettere “i puntini sulle i” è terribilmente difficile. Devo arrivare alla goccia che fa traboccare il vaso per decidermi a farlo. E anche allora, la fatica è sovrumana O_o Per evitare di farmi prendere da agitazione e timidezza, rischiando di non dire tutto, oppure di non dirlo con il giusto equilibrio tra educazione e determinazione, devo prepararmi come per un esame: brainstorming, selezione dei concetti principali, riordino in una scaletta coerente, condimento con esempi efficaci.
Sembra semplice, no?

E allora perché la notte prima mi sono rigirata nel letto fino a tardi e appena aperti gli occhi avevo già lo stomaco chiuso dall’ansia (per non parlare delle tre soste in bagno prima di uscire di casa ^^’)?
E com'è che quella che mi teneva compagnia nel parcheggio mentre aspettavo il Capo sembrava proprio una Gran Fifa? Dieci lunghissimi minuti che ti sembrano interminabili mentre ripassi gli appunti che ti tremano in mano, ma che “sono già finiti?” quando vedi la sua auto e ti rendi conto che è arrivato il momento.
E poi trovare la forza di intavolare il discorso, rompere il ghiaccio. Dopo i saluti c’è una pausa allettante, ma ti sembra troppo aggressivo partire subito in quarta, allora ti offri di inserire la destinazione sul navigatore e aspetti di uscire almeno dall’isolato.
Poi però gli suona il telefono e il terrore ti congela al seggiolino: e se adesso inizia con una delle sue telefonate fiume che durano un’ora? Non ti puoi permettere di perdere quella occasione quindi appena riaggancia ti decidi. Apri la bocca ma non esce parola. Allora deglutisci e ripensi alla prima frase del tuo discorso, te la imprimi a fuoco in mente e sulla lingua e al primo silenzio di almeno 3 secondi la sputi fuori con tutta la violenza con cui un pirata scaraventerebbe fuori bordo un prigioniero bendato.

E miracolosamente sopravvivi :)
Non solo: il capo è comprensivo e nient’affatto stupito. Wow!
Ci prendi gusto e acquisti sicurezza. Il tuo discorso fila via leggero e sciolto, meglio di quando lo provavi davanti allo specchio, praticamente perfetto. Il capo è d’accordo!
Non ci puoi credere. Lo senti parlare di provvedimenti e di sedute di team building a cui aveva già pensato di partecipare, ma non riesci a seguire bene il filo perchè dentro di te ci sono fuochi d’artificio che anche al Redentore si sognano.
Sai che il capo è un furbone e, soprattutto, che non è un mago capace di cambiare la natura incazzosa di Stakanov. Senti però che ha capito il messaggio e che in quel momento siete allineati. Per la prima volta dal rientro dalle vacanze il lavoro non ti dà la nausea.
Quando il tuo discorso finisce e lui ti mette una mano sul braccio dicendo con un sorriso “Per favore, Robin, resisti! Vedrai che sistemeremo queste cose” ti abbandoni a un’ondata di sollievo. Senti arrivare lo stesso relax che dopo un esame difficile all’università t’intorpidiva il corpo e t’intontiva la mente: lo stand-by più completo, o l'ultimo stadio di rimbambimento, se preferite :) L’auto sembra all’improvviso comoda come un divano a tre posti e il paesaggio dell’autostrada una cartolina toscana; tra la pioggia riusciresti a vedere arcobaleni, uccellini cinguettanti e nuvole a forma di cuore. Tutto sembra bellissimo e perfetto.

A parte quando mi caricano sul retro del golf cart e visito tutte le 18 buche inzuccandomi sul tettuccio e rischiando di esser sbalzata dal sedile a ogni curva (senza però smettere di ripetere “uh, che beeeelloooo”)
A parte quando a pranzo sono l’unica a non ordinare il dolce al cioccolato con cuore fondente (in compenso mi si allacciano di nuovo i jeans! Aleee :D)
A parte quando devo scrivere un papiro per sms mentre il capo vola a 180 Km/h sulla Cisa e il mio stomaco shakerato issa bandiera bianca.

Lo dico piano, perchè so che durerà solo fino alla prossima crisi, ma sembra che questo venerdì lascerò l'ufficio con un sorriso :)

lunedì 3 settembre 2012

Parco Nazionale dei Pirenei: Le Petit Train d'Artouste

Avremmo voluto rimanere una notte in più nel Parco ma l'hotel era strapieno, alla faccia di chi pensa che i Pirenei siano una meta turistica poco frequentata ;)
E così dobbiamo fare una selezione radicale tra tutte le visite che ci ispiravano in zona: c'è tempo solo per una di loro. Vinti dall'efficace marketing francese (e dalla carne grave ;)) scegliamo il Petit Train d'Artouste, orgogliosamente pubblicizzato come il treno più alto d'Europa.